domenica 19 gennaio 2025

Tre libri su Dioniso

Dioniso è tra le divinità più complesse e sfuggenti del mondo antico. Dio dell’ebbrezza e della follia, ma anche della rinascita e del teatro, la sua figura ha attraversato i secoli trasformandosi continuamente. Per accostarsi al dionisismo antico e alla sua ricezione moderna, ecco tre libri, che offrono prospettive diverse, ma complementari, su questo dio ibrido, capace di dissolvere i confini tra umano e divino, tra ordine e caos: Il dio ibrido di Massimo Fusillo, Dioniso. Mito e culto di Walter F. Otto ed Estasi e terrore di Daniel Mendelsohn.



1. Nel suo Il dio ibrido, Massimo Fusillo esplora la natura liminale di Dioniso, divinità che sovverte le categorie fisse della cultura greca. Dioniso è uomo e animale, maschio e femmina, divino e umano: la sua essenza è l’ibridismo. Fusillo analizza la presenza dionisiaca non solo nei testi antichi, ma anche nelle arti visive e nella letteratura moderna, mostrando come il dio continui a essere una potente metafora della trasformazione e della fluidità identitaria. La sua lettura si sofferma anche sulla dimensione del teatro, ricollegando Dioniso alla mimesis e alla performance, aspetti centrali del suo culto e della sua ricezione culturale.



2. Walter F. Otto, nel suo classico Dioniso, restituisce la divinità alla sua dimensione religiosa e mistica. Lungi dall’essere un semplice dio del vino e dell’eccesso, Dioniso è per Otto una figura profondamente sacra, legata alla natura ciclica della vita e della morte. Il suo culto, con i rituali orgiastici e le iniziazioni misteriche, non è solo una celebrazione sfrenata, ma un’esperienza di trascendenza che permette all’individuo di superare i limiti dell’esistenza ordinaria. Otto legge Dioniso come una forza primordiale che si oppone all’ordine apollineo, un dio che sfida e al tempo stesso rinnova l’equilibrio cosmico.


3. In Estasi e terrore, Daniel Mendelsohn sposta invece lo sguardo sulla ricezione contemporanea di Dioniso, in particolare attraverso il teatro e la letteratura. Attraverso la sua prosa raffinata e personale, Mendelsohn analizza come le tragedie greche, in particolare le Baccanti di Euripide, continuino a interrogare il nostro presente. Dioniso, con la sua capacità di sovvertire il potere e i ruoli sociali, diventa una chiave per comprendere il rapporto tra arte, politica e identità. L’estasi dionisiaca è al tempo stesso liberazione e minaccia, una forza capace di trasformare, ma anche di distruggere.


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