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I ceramografi attici rappresentavano le parole con le lettere che uscivano dalla bocca dei parlanti in ordine di pronuncia |
Il lessico non è soltanto uno strumento di comunicazione, ma anche una chiave di accesso alla cultura, al pensiero e alla visione del mondo di una società. Le parole non si limitano a designare oggetti o azioni, ma incorporano stratificazioni di significati, riflessi di concezioni religiose, filosofiche e scientifiche.
Comprendere il lessico di una cultura significa dunque entrare nel suo sistema di pensiero, nei suoi schemi interpretativi, nelle sue priorità concettuali.
Questa rubrica si propone di esplorare il significato profondo delle parole, di indagarne le sfumature e il ruolo che esse hanno avuto nel plasmare idee e narrazioni. Perché conoscere le parole significa comprendere il modo in cui, nel tempo, abbiamo dato senso alla realtà.
Oggi ci riesce molto difficile comprendere l'importanza che la politica aveva nel mondo antico. Anzi, già quando identifichiamo una sfera della 'politica', delle azioni politiche, nel flusso continuo della realtà, facciamo qualcosa di non scontato per i greci di età arcaica e classica. Per i quali, se di buona famiglia e possidenti, la politica non era un'alternativa, una scelta, ma la dimensione fondamentale dell'esistenza. Il cittadino - per usare un'espressione dello storico Carmine Ampolo - era "un azionista della polis".
Lo testimonia un frammento bellissimo del poeta Alceo, (fr. 130LP) aristocratico di Lesbo, costretto all'esilio per motivi di lotta politica, che si lamenta di condurre un vita insulsa ("rustica") senza poter partecipare all'assemblea (agorà) e al Consiglio (boulè), con gli altri cittadini (politai), come ha fatto suo padre e suo nonno prima di lui.
Eccone un pezzo:
(...) ὀ τάλαις ἔγω
ζώω μοῖραν ἔχων ἀγροϊωτίκαν
ἰμέρρων ἀγόρας ἄκουσαι
καρ̣υ̣[ζο]μένας ὦγεσιλαΐδα
20 καὶ β̣[ό]λ̣λ̣ας· τὰ πάτηρ καὶ πάτερος πάτηρ
κα..[.].ηρας ἔχοντες πεδὰ τωνδέων
τὼν [ἀ]λλαλοκάκων πολίτ̣αν
ἔ.[..ἀ]πὺ τούτων ἀπελήλαμαι
Sopportando, misero me, sconosciuti modi di vita
sopravvivo in rustica condizione
bramando di ascoltare l'assemblea
convocata dagli araldi, o figlio di Agesilao,
e il Consiglio, partecipando ai quali mio padre e il padre
di mio padre invecchiarono, in compagnia di questi
cittadini che si danneggiano a vicenda,
ma io sono al bando da tutto questo (...)
Si è rifugiato in un santuario, come un lupo nella macchia, dove si svolgono riti e feste femminili e da lì, manda - con 'carme affidato' (all'amico Agesilaida) - il suo contributo poetico a un simposio al quale non potrà presenziare.
Ecco alcune delle parole greche della politica più rilevanti:
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