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I ceramografi attici rappresentavano le parole con le lettere che uscivano dalla bocca dei parlanti in ordine di pronuncia |
Il lessico non è soltanto uno strumento di comunicazione, ma anche una chiave di accesso alla cultura, al pensiero e alla visione del mondo di una società. Le parole non si limitano a designare oggetti o azioni, ma incorporano stratificazioni di significati, riflessi di concezioni religiose, filosofiche e scientifiche.
Comprendere il lessico di una cultura significa dunque entrare nel suo sistema di pensiero, nei suoi schemi interpretativi, nelle sue priorità concettuali.
Questa rubrica si propone di esplorare il significato profondo delle parole, di indagarne le sfumature e il ruolo che esse hanno avuto nel plasmare idee e narrazioni. Perché conoscere le parole significa comprendere il modo in cui, nel tempo, abbiamo dato senso alla realtà.
"Follia" in greco è μανία, da una radice indoeuropea *men. Si tratta di una radice molto prolifica, che produce in tre direzioni, due estreme e una media: agli estremi, da un lato la follia/ira, e la possessione; dall’altro, la tensione-verso, la ricerca. Mentre la furia porta al movimento scomposto e forsennato, la tensione-verso può anche ritorcersi su se stessa, confinando con μάτη e ματάω che denotano una ricerca vana, inutile, e dunque l’essere inutile, inoperoso. La terza direzione porta verso la “forza vitale”. Si tratta – secondo Dodds, I Greci e l'irrazionale – non soltanto di vigore fisico: μένος non è un organo permanente della vita spirituale, come il θύμος o il νόος, è piuttosto uno stato d’animo, che ha a che fare con la volizione.
Quando un uomo sente il μένος nel petto “ha coscienza di un misterioso accesso di energia; la vita è forte in lui, nuova fiducia e slancio lo invadono”. È significativo che la trasmissione del menos avvenga spesso in esaudimento di una preghiera: esso infatti non è sempre disponibile, va e viene misteriosamente; ma per Omero è l’atto di un dio che lo insuffla nell’uomo, glielo pone in petto, glielo trasmette per contatto. Gli eroi sanno riconoscere l’insorgere del μένος , accompagnato da particolari sensazioni fisiche, dei piedi che “smaniano”, μαιμώωσι, o delle mani, come di un’energia che consente di compiere con facilità cose impossibili.
Questa energia mentale e fisica può anche essere in sovrappiù, squassare e agitare le anime: è il μαίνεσθαι omerico, l'essere preda della follia, come la natura lo è del vento, del fuoco e della tempesta.
La follia si articola, secondo Platone nel Fedro, in 4 ambiti: l'ispirazione profetica, che apre gli occhi della mente al futuro; la follia 'dionisiaca', l'ἐνθουσιασμός che è una forma di incontro con il divino attraverso la musica, la danza, l'arte; la poesia, che fa nascere da dentro la parola in versi e infine la passione erotica, che fa di due anime e due corpi, un solo corpo e una sola anima:
Socrate (...) Infatti abbiamo dichiarato l'amore come una sorta di pazzia, giusto?"
Fedro: "Sì."
Socrate: "E ci sono due tipi di pazzia: una causata da malattie umane, l'altra da una divina alterazione delle norme consuete."
Fedro: "Assolutamente."
Socrate: "E di quella divina, abbiamo assegnato delle quattro parti rispettivamente quattro divinità: ad Apollo l'ispirazione profetica (μαντικὴν... ἐπίπνοιαν), a Dioniso il culto misterico (τελεστικήν) alle Muse la poesia (ποιητικήν), e a Afrodite e Eros la mania erotica (ἐρωτικὴν μανίαν) che abbiamo dichiarato la migliore.
Nel tardo quinto secolo, tuttavia, si afferma tutto un altro dibattito sulla follia. Non possessione divina, ma malattia. Nel trattato Sulla malattia sacra, compreso nel Corpus Hippocraticum, Ippocrate affronta il tema dell'epilessia e dei suoi sintomi, per mostrare che non si tratta di una malattia 'sacra', causata da una possessione demonica, ma di una malattia naturale, causata da alterazioni cerebrali. Tutte le malattie che hanno sintomi psichiatrici - delirio, angosce, agitazione, depressione, irritabilità - provengono da scompensi di flegma o di bile (gli 'umori' alla base del funzionamento dell'organismo umano, secondo la medicina ippocratica). L'impostazione teorica del trattato segna un cambio radicale di paradigma che colloca i disturbi del comportamento fra le patologie dell'organismo.
Per esercitarsi nella traduzione dal greco, vedi le versioni a tema: la follia
Tutorial di traduzione: 👉qui su Antica Medicina e 👉 qui: Ancora su Antica medicina
Bigliografia minima:
G. Guidorizzi, Ai confini dell'anima. I greci e la follia, Raffaello Cortina Editore 2009
Per esercitarsi con il lessico della follia 👇